Soggetto che mi ha affascinato sin dal primo approccio all’astrofotografia per la delicatezza delle strutture in H-Alfa ed OIII che richiamano alla mente la leggerezza di un Velo. Una vacanza in Toscana, nel borgo di Murlo, mi ha dato la possibilità di riprenderla sotto un buon cielo e di sperimentare la mia prima integrazione Rgb-Ha-OIII.
La Velo (Ngc 6960) è una vasta nebulosa osservabile nella parte sudorientale della Costellazione del Cigno. E’ una cosiddetta ‘supernova remnant’ e rappresenta i resti di una stella esplosa migliaia di anni fa a circa 1500 anni luce da noi. Nonostante tale distanza è possibile fotografarla agevolmente grazie sia alla sua luminosità che alla grande estensione che comprende più ad Est anche la Ngc 6995, detta appunto Velo Est.
Si pensa che nel giro di pochi millenni questa “meraviglia” del cielo scomparirà, perché la sua grande velocità di espansione la farà disperdere nel mezzo interstellare senza quasi lasciare traccia.
Il complesso nebulare contiene molto ossigeno che emette nella lunghezza dei colori verde e blu e dell’idrogeno ionizzato vicino all’infrarosso.
Ripresa con Nikon D750 modificata Super Uv-IrCut e rifrattore Fsq 106/530 su montatura Skywatcher Eq6r pro. Filtri Astronomik Ha ed OIII 6nm
Rgb 65×300″ iso 1600
Ha ed OIII 20×600″ ciascuno
